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Racconto: Adriana con me e francesco

by Nino - 8-1-2015

Ho sempre desiderato vedere mia moglie con un altro. Per molto tempo questo desiderio è stato una sorta di gioco, ma da un certo giorno in avanti è diventato ossessione. Mia moglie, Adriana, condivideva appieno le mie voglie, e per prima ha capito che fantasticare soltanto era pura follia. Quel giorno stavamo scopando da matti smaniando che ci fosse un altro bellissimo maschio, con noi, quando lei è sbottata dicendo che di quel gioco scemo ne aveva abbastanza, che d'ora in avanti intendeva diventare una vera troia, godersi altri cazzi, vivere fino in fondo i brividi della trasgressione totale. Ci siamo messi a ragionarci su ed abbiamo che come primo passo lei dovesse farsi un amante. Per la verità ce n'era uno già pronto, un collega di ufficio che si chiamava Francesco. Lo conoscevo anch'io e sapevo che da tempo stava corteggiando Adriana con molta insistenza. -Ci andrò a letto e naturalmente ti racconterò tutto - disse mia moglie. La prima volta scoparono in macchina e la seconda in un bosco, sopra un plaid. Ma non andava affatto bene; né per me, né per Adriana. Era tutto banale. C'era soltanto una decisione da prendere. Al terzo appuntamento con Francesco, Adriana fu lapidaria: - A partire da oggi, se tu vuoi continuare a fottere con me, lo puoi fare soltanto a casa mia, in tre, con mio marito Nino che partecipa dal principio alla fine. Francesco, dopo una breve esitazione, acconsentì. Sul principio non disse nulla, ma in quei pochi secondi di esitazione, aveva elaborato un disegno perverso, quello di coinvolgere nella tresca la propria moglie Mirella che da troppo tempo lo cornificava alla grande. Adriana non perse tempo; mi avvertì dell'accordo con una telefonata. - Arriviamo fra mezz'ora - disse, ed aggiunse: - Preparati a dovere perché ti farò diventare pazzo. - Attesi il loro arrivo col cazzo duro da morire. Quando entrarono in casa, il più imbarazzato era proprio Francesco, ma Adriana fu grande, sin dall'inizio. Dopo avermi baciato assatanata, abbassò i pantaloni di Francesco e si dette da fare con la sua bocca di rosa. Anch'io mi detti da fare: cominciai a spogliare mia moglie, e quando le tolsi le mutandine, carezzai la sua fica bollente e allagata, facendo poi leccare a Francesco le mie dita umide. Finalmente stava principiando a sciogliersi anche lui. Togliendoci gli ultimi capi di vestiario, ci dirigemmo in camera da letto. Adriana si sdraiò, e mollemente spalancò le cosce per offrirsi all'amante, e quando il cazzo duro e potente di Francesco entrò in lei, ella gridò come mai l'avevevo intesa gridare. Le ero accanto, ci stringemmo la mano, e dagli spasimi capii che già stava godendo. Ci perdemmo nel paradiso, godemmo come mai avevamo goduto. Da quel pomeriggio sono passati due mesi ed abbiamo superato parecchi traguardi. Siamo in attesa di Mirella, che a sentire Francesco, sta convincendosi. Racconterò il seguito... se ci sarà.

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