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Racconto: Scambio deludente per mia moglie

by Angelo - 22-2-2017

Salve a tutti, mi chiamo Angelo, ho 49 anni e sono sposato con Rosaria che ha 50 anni. Non è che mia moglie sia particolarmente bella; ha qualche chilo di troppo, la pancetta e un po' di cellulite. Tuttavia, guardando le cose da un altro punto di vista, risaltano il suo culo strepitoso, la sesta misura del seno e due occhi castani che quando ti fissano sembra intendano darti fuoco. E' alta un metro e 65 ma quando mette i tacchi e si veste in modo sexy, i 50 anni e i difetti si attenuano, e molti uomini si voltano e si rivoltano al suo passaggio. Parliamoci chiaro: Rosaria è sempre stata esibizionista e sentirsi guardata, ammirata, desiderata la manda in paradiso. E' una veterana del topless, cosa che io ho sempre caldeggiato, vuoi perché amo parecchio la trasgressione, ma soprattutto perché il desiderio suscitato negli uomini, vero o presunto che sia, non importa, ha sempre dato e continua a dare a Rosaria quella carica erotica che si è sempre tradotta in furibonde scopate ricche di variazioni, d'inventive, di orgasmi multipli, di laghi di sudore e d'umori. Una menopausa precoce capitata a 45 anni non ha tolto a Rosaria la voglia di fare sesso; anzi, dopo qualche mese di relativo smarrimento e rimasti soli essendo i nostri due figli emigrati per lavoro, ci siamo trovati carichi di nuove energie sessuali, e conseguentemente ci allegramente lasciati scivolare verso certe pratiche rimaste troppo a lungo soltanto fantasie. Il porno ci ha frastornato. Di filmati e di racconti ci siamo pasciuti. Abbiamo anche incominciato a desiderare l'immersione in questo mondo magico e decisamente trasgressivo. Esplorazioni e contatti si sono susseguiti per mesi. Molti approcci sono falliti e abbiamo dovuto compiere anche precipitose marce indietro. Poi, come una rivelazione, i nostri occhi sono caduti sopra una coppia di amici: Nino e Roberta, quasi coetanei, lui mio collega di lavoro anche se in diversa agenzia. Ci frequentavamo, sebbene non assiduamente; poi, chissà perché, ci siamo scoperti molto più amici, con reciproche affinità, interessi, desideri. Ci fu la folgorazione del ballo, avvenuta una sera, durante una festa di compleanno. Rosaria e Nino presero a comportarsi come due ragazzini. Si dettero al ballo abbracciati e volteggianti per gran parte della serata. Io e Roberta ci rifugiammo in un angolo a discutere di letteratura. A nessuno dei due piace ballare. A fine serata scopersi con piacere un calore particolare nei saluti fra Nino e mia moglie. Poi, a letto, Rosaria si dimostrò completamente infoiata, era assalita da un'incontenibile voglia di cazzo. La domanda mi venne spontanea: "Dimmi la verità. Nino, ti piace?... te lo faresti?..." La risposta di Rosaria fu un orgasmo dirompente. Parlandone, fra una scopata e l'altra, giungemmo a considerare il punto debole della prospettiva: Roberta. Apparentemente algida, riservata, e con poche attrattive non ci dava molte speranze. Fra Nino e mia moglie, invece, già qualcosa era scoccato. S'erano baciati, lui le aveva palpato il culo e sebbene con allusioni, le aveva fatto intendere che gli sarebbe piaciuto scoparsela. Rosaria non stava più in sé. La strada era quella. Si prese carico di sondare il terreno. Poteva concedere a Nino una scopata solitaria ma col fine di uno scambio fra noi. Lui e lei, io e Roberta, possibilmente a casa nostra. La mossa successiva fu organizzare una cenetta per noi quattro che avvenne pochi giorni dopo in un delizioso ristorante vista mare. Finimmo con una passeggiata sotto la luna. Faceva freddo e tirava qualche raffica di vento. Nino e Rosaria procedevano davanti a noi; qualche volta avvolti dall'ombra, qualche volta illuminati da un lampione. Camminavano abbracciaati. Io, vedendoli già così complici, ce lo avevo duro da morire. Per fare la mia parte avevo cinto Roberta per la vita e la sua arrendevolezza mi aveva fatto ben sperare. Ad un certo punto, Nino e Rosaria, si erano fermati per baciarsi. Roberta, allora, si era voltata verso di me e mi aveva dato le sue labbra. Un fulmine a ciel sereno, era stata! Mi aveva baciato con una frenesia del tutto simile a quella di Rosaria quando l'eccitazione la travolgeva. "Lo sai che significa, vero?" mi aveva sussurrato alla fine del bacio. Poi aveva precisato: "Noi l'abbiamo già fatto quest'estate. Però sono rimasta delusa. Io desidero un uomo che mi distrugga. Si, che mi distrugga, e ancora non l'ho trovato." Alla fine ci riunimmo e decidemmo per casa nostra. Ci recammo con due macchine. Nino e Rosaria giunsero prima di noi ma dovettero aspettarci perché soltanto io avevo le chiavi. Non fu possibile farlo nel medesimo letto. Roberta si rifiutò. Cedetti a Rosaria e a Nino il nostro taslamo; io e Roberta ci appartammo nella camera di mio figlio maggiore, quella che aveva un letto matrimoniale. Roberta fu una furia, superiore alla Rosaria più scatenata. Fu una cavalcata lunghissima; non mi risparmiai finché la mia amante non cadde stremata e si addormentò. Recandomi in bagno, mi venne incontro mia moglie. Era scoraggiata. Mi trascinò dentro e appoggiandosi al lavandino si tirò su la vestaglia: "Dammelo, ti prego dammelo tu!..Quella mezza sega, quel maschio così bello, così affascinate, così spocchioso, ha un cazzetto da nulla. E' venuto dopo cinque minuti e non ho potuto nulla per farglielo tornare duro. Tu, invece!...Ho sentito la vostra cavalcata, i gemiti di Roberta!.. Chi l'avrebbe immaginato? Pare così frigida!..."
Anche se stremato dovetti concedere a mia moglie il mio residuo vigore.
"E ora? Che facciamo?" chiesi.
"Dobbiamo trovare un'altra coppia." fu la sua conclusione




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