La mosca rossa barge
Lui: abdo, 34 anni
Lei: alexia, 38 anni
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Lui: dani, 34 anni
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Ciao siamo una coppia alla prima esperienza volevamo provare l'esperienza dell sesso in gruppo magari dopo una cenetta x conoscersi meglio e solo dopo se interessati un bell dopo serata
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Lui: pippo, 40 anni
Lei: paperina, 37 anni
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Single, uomo: Alex, 25 anni
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Ciao cerco ragazze per incontri di divertimento, un caffè, una birretta e poi vediamo..un bacio a tutte
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Racconto: Cornuto per caso

by Mario - 21-6-2012

La storia che vado a raccontare è capitata proprio a me. Mai avrei pensato che farsi chiavare la moglie da sconosciuti potesse essere motivo di nuova sensazioni. Poche sere ad una festa in casa di amici, in un paesino della sabina, dopo aver mangiato e bevuto (moderatamente, ma sicuramente sopra la soglia di tolleranza all'alcol-test), come spesso succede il simpaticone di turno propone il gioco della bottiglia. Gioco che consiste nel roteare una bottiglia che nel fermarsi, il collo, indica una persona. Nel nostro caso chi era il prescelto doveva sottoporsi ad una domanda alla quale doveva rispondere (possibilmente) con la verità, gli altri fungevano da giuria e stabilire a maggioranza se accettare o meno quella verità. Qualora la risposta non risultasse vera, il disgraziato di turno doveva pagare pegno. Per un po' le solite domande di rito, tutte accettate come vere, poi il solito simpaticone decise di alzare il livello del gioco. Toccò a me, quando venni scelto da quel dannato collo di bottiglia, rispondere alla domanda: hai mai tradito tua moglie? No – dissi tranquillamente, ma il problema era di essere o non essere creduto dalla giuria. Difatti! Un coro di buuu accompagnò il no della giuria. Dovevo pagare il pegno. Il simpaticone, facendo finta di pensare, già sapeva cosa voleva e dove voleva portare la serata, disse: devi dare un bacio sulla guancia a Lucia. Se questo era il pegno, avrei voluto perdere tutta la serata, e poi Lucia mi ha sempre attizzato sin dai tempi del liceo. Fu costretta a sposarsi con Enrico perché rimase incinta di chissà chi, si vociferava che lui non fosse il padre e che fu costretto in quanto era lui in quel momento il fidanzato ufficiale di Lucia. Aveva scelto bene il simpaticone, la moglie di un (sicuro) cornuto. In paese c'è chi mormora delle sue scappatelle che ancora oggi non si fa mancare. E bacio fu! Accompagnato dagli applausi ed urla del gruppo. Vari giri di bottiglia e varie penitenze si succedettero via via più audaci. Toccò a mia moglie Lucilla rispondere alla domanda di turno: che colore di slip hai messo? Mia moglie candidamente rispose che erano nere. Un coro di buuuuu accompagno il verdetto: buglia. Il simpaticone già pregustava il pegno, mia moglie timorosa per i pegni sempre più audaci disse: però! Così non vale, le mutandine sono proprio nere! Perché dovrei pagare una penitenza pur avendo detto la verità? Il simpaticone non aspettava altro: allora se è vero devi dimostrarlo, faccele vedere e non paghi pegno. Lucilla rossa in volto si rifiutò. Tutta la comitiva con un buuuuu dimostrò la propria disapprovazione e Lucilla dovette cedere. Alzò la gonna e ne mostrò la parte che copriva il pube: nere. Quella scena del vedere la moglie sollevare con pudicizia la gonna me lo fece rizzare, e non solo a me stando ai vari toccamenti dei maschi come ad aggiustarsi qualcosa nei calzoni. Difatti non appena toccò al simpaticone calarsi le braghe per il pegno, si notava il rigonfiamento negli slip. Terminammo li il gioco, ci salutammo e tornammo a Roma. In macchina parlammo della serata, della sua vergogna a mostrarsi, di Enrico che, si diceva, quando c'erano degli uomini in casa aspettava che uscissero. Sicuramente hai avuto sfacciataggine a sollevarti la gonna, gli dissi toccandogli il ginocchio, però hai visto che successo? Mentre lo dicevo il cazzo si era leggermente sollevato, cosa mi succede? Mi eccito a mostrare mia moglie? Nel frattempo avevamo imboccato il raccordo anulare e Lucilla mi disse che voleva fare pipì. Abbiamo appena passato l'autogrill, non potevi dirlo prima? Ora il prossimo e ad una decina di chilometri, ce la fai? Ecco, fermati qui – disse mostrando un parcheggio. Lo imboccai e rallentando cercai un posto isolato per permetterle di farla senza essere notata. Alcune macchine erano ferme, altre giravano per il piazzale. Lucilla si alzò e restando con la gonna alzata mi chiese un fazzolettino, glielo passai e non potei fare a meno di guardare quel ciuffetto di peli neri che si rizzo nuovamente. Le dissi di non alzare le mutandine e di inginocchiarsi sul sedile. Cosa vuoi fare? Chiese allarmata ed io mostrandole cosa avevo nelle mani gli risposi: tu cosa ne dici? Sorrise e si mise in ginocchio sul sedile, si volto per chiudere la porta ma non riuscendoci le dissi di lasciarla aperta, tanto eravamo ai bordi del parcheggio. Spensi la luce dell'abitacolo e iniziò un dolce lavorio con la bocca sul mio uccello. Anche se in estasi non potei non notare un'ombra davanti l'auto. Non me ne curai e continuai a bearmi di quella lingua, mai così audace, forse per la situazione, sulla mia asta. L'ombra man mano diveniva più nitida, scorsi un uomo che aveva il cazzo in mano e se lo menava. Non dissi nulla a mia moglie, non volevo interrompere un momento magico per entrambi. Pensavo agli sguardi degli amici sul pube di Lucilla e ne godevo, per un attimo mi passò la visione del simpaticone con l'uccello in mano che la penetrava. Strano, non provavo gelosia, anzi! Nel frattempo l'uomo si era avvicinato dalla parte di Lucilla e continuava a masturbarsi tenendosi a debita distanza. Il mio silenzio verso il tipo che sapeva di essere stato visto fa si che divenne più intraprendente e continuò a segarsi ad un palmo dal sedere di mia moglie. Guardavo la testolina di mia moglie muoversi veloce per avviluppare il mio nerbo finché non si fermo per un attimo, come sorpresa da quella mano che gli toccava il culo. Gerardo, che succede? Gli dissi di non fermarsi che stavo godendo tanto e lei credendo fosse la mia mano lasciò fare. Guardai l'uomo, ne scorsi il cazzo, lui mi fece cenno se poteva continuare, risposi con un cenno del capo. Lucilla aveva il culo a portata dell'uomo che si insalivò le dita e le infilò nella figa di Lucilla, che aveva intuito ed era ormai in preda ad una eccitazione mai vista. Sollevò leggermente la testa dal mio cazzo, si fermò: ahhh – mormorò non appena si sentì trafitta dal cazzo dello sconosciuto e riprese il bocchino con più foga fino a godere ed a farmi godere mentre il tizio dava gli ultimi colpi nell'intimo di mia moglie, venne con un grugnito lo tolse e levandosi il preservativo ci salutò. Ripartii subito mentre lei era ancora in preda agli spasmi di un orgasmo infinito.

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