by Angelo
Mi chiamo Angelo ed ho 52 anni; mia moglie Rosalba, di anni, ne ha 51. Abbiamo un figlio quasi trent'enne stabilitosi in Normandia. Con Rosalba abbiamo avuto un'intensa vita sessuale, caratterizzata da frenetiche fantasie erotiche. Fantasie, desideri, voglia di lasciarsi andare sempre sospirati e a volte anche urlati durante le nostre furibonde scopate; meravigliose spesso proprio perché infarcite d'incredibili oscenità. Nella vita reale, però, eravamo entrambi ipocriti e repressi. Tanto per dire: mentre agli amanti immaginari, Rosalba, concedeva tutto, a me negava il culo e pretendeva mi lavassi accuratamente il cazzo prima di succhiarlo e con molta malavoglia. Però mi ha tradito. Mi ha tradito con l'uomo che per lungo tempo ha usato come feticcio, come bull immaginario. Nino, un collega d'ufficio, scapolo impenitente dotato di un attrezzo enorme che quando poteva glielo mostrava di straforo o glielo faceva sentire duro sulle natiche. Oggi so che era reale la bramosia erotica per Nino quando urlava il suo nome mentre la scopavo; era reale e la faceva godere fino ad allagare il letto e rimanere spossata.
Per molto tempo, il rapporto di mia moglie con Nino è stato una coercizione mentale. Lui la tentava proponendole incontri di bollente erotismo; Rosalba si caricava di eccitazione che sfogava con me allargando le cosce e implorandomi di sfondarla come la peggiore delle troie. Una precoce menopausa ha però sconvolto la sessualità di Rosalba, le ha tolto l'interesse sessuale sia per Nino che per me. E' stato allora che mi sono rivolto alla famiglia; a mio cognato ginecologo e a Salvina, sorella minore di mia moglie e mia amante occasionale. Per più di un anno siamo andati avanti così, senza che accadesse granché; poi il miracolo. Nino, che non aveva rinunciato a corteggiare Rosalba, è riuscito a convincerla. E' riuscito a strapparle un appuntamento.
Un pomeriggio di pioggia incessante è stata la loro luna di miele. Raggiunto il lungomare e fermata l'automobile in un angolo ben riparato, quasi subito, l'appannamento dei vetri li ha isolati dal mondo ed ha dato a Rosalba il coraggio di lasciarsi andare. Dopo i primi veri baci sempre più appassionati, finalmente, ha potuto stringere e assaporare il cazzo dell'amante. "E' stata una vertigine" - mi ha raccontato poi. "Ho perso la testa. Ho fatto di tutto. Gliel'ho preso in bocca; abbiamo scopato; più volte, fino a notte. Alla tua prima chiamata non ho risposto, poi ti ho detto che stavo tornando a casa."
Infatti è arrivata a casa verso le venti, disfatta e piangente. Sulle prime mi sono spaventato, poi, come in preda al delirio, Rosalba si è spogliata dfi tutti i vestiti e ha voluto la scopassi senza tregua. Prima sul tappeto del salotto e poi a letto, in un crescendo incredibile. Ha voluto le facessi il culo per prepararsi - ha detto - a darlo all'amante. A notte fonda, singhiozzando, ha detto che essendo diventata una schifosissima troia, potevo scacciarla di casa. Non l'ho affatto cacciata. Oggi, con Nino la scopiamo insieme due o tre volte per settimana. Rosalba è felice, gode in modo incredibile, ed anche a me sta bene così tanto che sto pensando di allargare con Salvina il nostro menage.