Racconta la tua esperienza di scambi di coppia

Bracciano 2015

by Angelo - 19-11-2015

Quest'anno, mia moglie Paola ed io, siamo andati in vacanza alla fine di agosto. La nostra meta era Allumiere, dove mia cognata Annalisa possiede un casale immerso nel verde dirimpetto a Tolfa. E' un luogo isolato e selvaggio che ben si presta, però, al nostro modo di praticare un naturismo libero e naturalmente licenzioso. Di solito ci riuniamo in sei o sette amici, e trasgredire è gioco e diletto. Quest'anno non è andata come volevamo; due dei soliti non hanno potuto raggiungerci e pertanto ci siamo ritrovati solamente in cinque: tre donne e due uomini. Bello, si direbbe, vero? Il fatto è che mio cognato è quasi esclusivamente contemplativo, buono soltanto come operatore. Io, per me, inoltre, sono un folle vizioso, vado fuori di testa quando mia moglie Paola si concede ad altri maschi, meglio se almeno due e poderosamente dotati. Lei, del resto, è totalmente troia e praticamente insaziabile. Quando le gira l'estro, ed io sono abile nel provocarla, è capace di fottere per due o tre ore, ama la doppia penetrazione ed è strepitosa nel fare i pompini. La vana ricerca di almeno un altro maschio, ci ha condotti al litigio fra noi: Paola ed io abbiamo deciso di tornare a Roma con in mente alcuni passaggi in privé. Senza una ragione precisa ci siamo diretti verso Bracciano e perimetrando il lago, siamo rimasti colpiti dall'insegna di un camping. E' stato un colpo di testa. "Se hanno un bungalow libero perché non ci fermiano qui alcuni giorni?" ci siamo detti. Il bungalow c'era, comodo e invitante. C'erano anche un gruppo di giovani francesi: vedere che le ragazze stavano in topless ci aveva rasserenato. Paola ha un seno da urlo ed ama metterlo in mostra. Meglio se anche altre lo fanno, però. L'acqua del lago era meravigliosa e Paola uno spettacolo: molti maschi non staccavano gli occhi da lei. Ma la sorpresa migliore la trovammo tornando al bungalow: avevamo come vicini due giovani fusti, scuri di pelle e che dall'accento intesi subito come siciliani. Stavano prendendo il caffé fatto sopra un fornelletto elettrico con la moka. Li salutammo. Risposero. C'invitarono a prendere un caffè con loro. Accettammo. Paola era sempre con le tette al vento. Mi augurai che i due ragazzi non fossero gay. Non lo erano, ma erano intenzionati a partire l'indomani. Erano arrivati al camping con le ragazze francesi, le quali, però, erano state raggiunte dai rispettivi boy friends. Un disastro. Alla notiza, a Paola cominciarono a luccicare gli occhi. Mi guardò e c'intendemmo all'istante. Iniziò l'opera di conquista e in meno di mezz'ora, Salvatore e Giovanni avevano rinunciato a partire l'indomani. Andammo a cena a Trevignano e durante la serata, Paola, si lasciò andare come era solita fare quando aveva fame di cazzo. Perché ciascun ragazzo avesse la propria parte delle sue attenzioni, a metà della cena li fece invertire di posto. Li toccò, parlò loro all'orecchio, promise che li avrebbe fatti morire. E fu proprio così. Se li scopò fino all'alba e per i successivi tre giorni. Dopo, Salvatore e Giovanni, dovettero partire veramente. Ci siamo lasciati con la promessa che verranno da noi per Natale. Hanno giurato: speriamo mantengano.

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