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La sorpresa di capodanno 2010

by Toscanone - 17-4-2014

Il mio amico ha una moglie molto sexy e carina.
Ultimo dell'anno 2010.
Abbiamo preso in affitto una grande casa sulle colline del Mugello per fare una festa tra amici.
Io mi presento alla festa insieme a due miei vecchi amici di Livorno, con i quali ho riallacciato rapporti da quando mi sono separato.
La festa è piuttosto affollata, ci sono molte persone che non conosco, ma sono tutti molto amichevoli e c'è allegria. Il mio amico è molto allegro, e la sua bella mogliettina è particolarmente sexy: indossa un abitino bianco e nero abbastanza corto, sbracciato, calze nere e stivali neri col tacco. Non è alta, ma è molto carina, ha un bel visino affilato, contornato da un caschetto di capelli lisci alla francese, di un bel rosso fiamma molto aggressivo.
Beviamo molto, scherziamo molto, c'è una stanza in cui si balla e ci buttiamo a ballare subito dopo la cena. Siamo già tutti piuttosto alticci.
Il mio amico è forse il più sbronzo di tutti, e la sua mogliettina è allegrissima e balla. Le offro da bere dal mio bicchiere, lei butta giù ridendo e continua a ballare. Io non le stacco gli occhi di dosso. Se non fosse la moglie del mio amico me la sarei già portata da qualche parte.
Uno dei miei amici mi si avvicina e mi dice: -Gran bella fighetta! E secondo me ha anche una gran voglia di cazzo!-
Io gli dico di smetterla, che è la moglie di un mio vecchio amico, ma in effetti sono eccitato solo a guardarla.
I miei amici le offrono a turno da bere, lei è veramente su di giri, continua a ballare e ad agitarsi.
Decido di prendere una boccata d'aria fresca e di fumarmi una sigaretta, e in una stanza al piano di sopra trovo il mio amico ubriaco fradicio che dorme collassato su un divano.
Quando torno giù trovo i miei amici livornesi che ballano a stretto contatto con lei. Mi avvicino, lei ride, si sta divertendo come una pazza. Anche io le offro di nuovo da bere dal mio bicchiere.
Uno dei miei amici le dice qualcosa all'orecchio, lei reagisce ridendo, vedo che lui le sta accarezzando la schiena.
Lui continua a parlarle all'orecchio, poi la prende per mano e si avvia verso l'uscita della villetta. Li seguo, non so bene se per fermarli o per vedere cosa succede, e dietro di me c'è anche l'altro amico livornese.
Fuori dalla casa c'è un capanno di legno, entriamo tutti e tre.
L'alcool fa gira tutto. Lei è avvinghiata al mio amico che la bacia e le sta sollevando il vestitino per palparle il sedere. Ridiamo.
Un attimo dopo lei è inginocchiata davanti a noi tre in fila e ci spompina con notevole bravura a turno. Il mio amico le ha aperto il vestitino, rivelandoci che indossa un trasparentissimo completino di pizzo bianco e le calze che credevo essere collant sono autoreggenti.
Siamo tutti e tre fuori di testa mentre lei assaggia a turno i nostri cazzi.
-Brava Diletta! Lo succhi come una vera troia.- Mi scappa detto.
Lei ride alla mia frase: comincia la vera festa. La sdraiamo su un tavolo, io mi butto tra le sue cosce a leccarle la figa, mentre i due continuano a farsi spompinare. La scopiamo a turno tutti e tre, lei seminuda con indosso solo calze e stivali ci incita a fotterla, ogni volta che ha la bocca libera.
Mi diverto a chiamarla per nome mentre gli altri due la chiamano solo "troia" o "puttana".
Io le sborro sulla pancia, e lasci il posto nella sua figa. Mentre gli altri due continuano a scoparla lei si contorce di piacere come una cagna, la cosa mi eccita e mi ritrovo quasi subito il cazzo ritto. Glielo rimetto in bocca proprio mentre anche il terzo le sborra sulla pancia. Lei continua a alternate risatine e gridolini mentre ci facciamo di nuovo spompinare, sembra apprezzare la commistione dei sapori, tra lo sperma e i suoi umori. Tanto che mi ritrovo a accarezzarle con una mano la pancia sporca di sperma per poi fargliela leccare. Lei assapora di gusto.
La facciamo girare, la inculiamo a turno. Lei grida, ma le piace da matti, ci incita a fotterla più forte. Facciamo del nostro meglio.
Io le sborro dentro al culo, i miei amici invece preferiscono schizzarle il bel visino. Lei ride mentre la schizzano, chiamandola ancora troia, lo sperma che le cola dalle guance e dal naso.
Mi rivesto barcollante, lei si riassetta alla meno peggio, ha una calza smagliata, i capelli spettinati e sporchi di sperma.
Rientriamo nella casa, e lei si ributta a ballare. Io vado a vedere come sta il mio amico.
Dorme ancora.

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