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In trappola

by Federica - 8-2-2017

Tanti baci a tutti. Mi chiamo Federica, ho 42 anni e da circa sei mesi tradisco mio marito. Per la verità, nelle ultime settimane, sono andata molto al di là del semplice tradimento. Ma procedo con ordine. Dunque: lavoro in un ente pubblico dall'età di 28 anni, 30 mesi dopo il mio matrimonio. Quando sono stata assunta mio figlio Luca faceva giusto due anni. Mio marito si chiama Simone ed ha la mia stessa età. Lavora molto, dirige un gruppo edile e spesso è costretto lontano da casa. Lo amo? Si e no; comunque mi piace tradirlo forse perchè costretta a sposarlo essendo rimasta incinta. Sedici anni della mia vita coniugale sono routine. Ho cresciuto mio figlio che oggi mi ignora; quando non è con gli amici resta in camera sua dove naviga fra i vari siti porno. E' stato proprio spiando lui che anch'io ci sono cascata. Sedici anni di routine, dicevo, di cui ho poco da raccontare. Parlando del sesso, non ho grandi pesi sulla coscienza: un fugace innamoramento con qualche bacio e nient'altro, una follia al cinema quando il vicino di poltrona mi ha catturato una mano e mi ha costretta a masturbarlo (potevo ribellarmi ma non l'ho fatto), qualche volatile flirt con colleghi d'ufficio e un brivido saffico, interrotto presto come le brevi scopate con mio marito. La svolta, è avvenuta sei mesi fa, quando dopo una ristrutturazione in ufficio, sono capitata nella medesima stanza con Nino, cioè con colui che mi ha intrappolata. Dico subito che se avessi potuto scegliere, Nino, l'avrei scartato. Non è il mio tipo, non mi piace, qualche volta provo perfino ribrezzo di lui, eppure!... Già: eppure!... Credo che Nino mi abbia letto dentro, che abbia, sin da subito, individuato le mie debolezze. Inoltre, è stato particolarmente paziente. All'inizio molte gentilezze, molti complimenti, piccoli doni come un fiore o una piantina sulla scrivania, il caffè durante la pausa, un cioccolatino, una pasta. La mossa successiva è stata: Perché prendere l'autobus quando posso accompagnarti a casa? Insomma, Nino ha principiato ad alzare il tiro. Il seguito è vorticoso: Come ti starebbe bene quella camicetta. Dai, perché non la provi? Mi permetti di regalartela? Federica, secondo me dovresti cambiare pettinatura. Una gonna più corta valorizzerebbe le tue belle gambe. Credetemi: mi sentivo inebetita. Finalmente qualcuno mi stava apprezzando, si curava di me, mi corteggiava con metodo e con stile. Sei bella! Dio, quanto sei bella!. Ti ho sognato, stanotte. Non penso ad altri che a te, ormai. Respingo mia moglie, non faccio più.l'amore con lei. Tu mi ecciti, mi mandi fuori di testa. Lascia ti carezzi. Ti prego, accavalla le gambe, e guarda che effetto mi fa sbirciare fra le tue cosce. Mi tira la mano sull'inguine, sopra un membro duro che sembra enorme. Si, enorme! Altro che quello del cinema, anni prima! Quindi i primi baci. Dove capita. In archivio, dietro una colonna, nell'ascensore, e naturalmente in macchina mentre mi accompaga a casa. Il primo rapporto, interrotto dal terrore di restare incinta, lo abbiamo consumato in macchina, in pieno giorno, nel parcheggio di un supermercato, sfruttando due ore di permesso dall'ufficio. A quel punto è impossibile tornare indietro; anzi, bisogna costruire sempre nuove occasioni d'incontro, per esempio inventando falsi rientri pomeridiani. Per fare l'amore, anzi per scopare, andiamo in albergo e Nino mette il preservativo. Per parte mia consulto il ginecologo. Meglio la pillola o la spirale? Infine una bella novita: l'appartamentino di un amico tutto per noi. E' decentrato ed ha l'ingresso indipendente. Faccaimo sesso come nei filmini porno. Nudi, posizioni sempre diverse, pompini. Nino mi fa quasi ribrezzo, ma il suo membro mi istupidisce. E' bello e lo voglio. Mi fa godere, godere come mai mi era capitato. Rientrando a casa, però, mi sento sporca, intrisa di afrori repellenti, di sudore e di lezzo. M'infilo sotto la doccia e mi lavo, mi lavo in maniera maniacale nel tentativo di cancellare l'odore di vacca. Oggi, dopo tante gentilezze, assaporato il sesso senza freni, so che io, Federica, 42 anni e tanti trucchi per apparire di 30, per Nino sono soltanto un oggetto da sballo. Dieci giorni fa, al colmo della mia eccitazione, quando ce l'ho dentro e grido come un'invasata, lui mi sussurrato dentro l'orecchio che il suo amico, il proprietario dell'appartamentino, non poteva restare fuori; chiedeva qualcosa per sé e, naturalmente, quel qualcosa ero io. Ho protestato, ho minacciato, ho detto basta, basta, basta, ma ero in trappola. Decine di foto sono lì ad incastrarmi, Nino me le ha sciorinate sotto il naso. Poi, c'è il suo membro di Nino ad annullarmi. Vuoi rinunciare a questo? Fa. Potrei? No, non potrei, e poi sono in trappola. Entra in scena Francesco repellente quanto lui, ma questa è storia di oggi. Sono nuda davanti a loro, mi mordo le labbra e fisso ingorda i due membri che sono ritti, ritti per me. Si, sono io che li faccio indurire, sono le mie cosce, la mia vagina pelosa, il mio culo, le mie tette di donna matura che li portano a scaricare dentro di me il loro nettare. Urliamo insieme, mi chiamano vacca, troia, scrofa. Bevo il loro nettare e rido. Quando rientro a casa distrutta nel corpo e nel fisico, mi ficco sotto la doccia per lavare via gli odori, le traccia di sperma e di sputo. Cerco di lavare via tutto, perfino il ribrezzo di me. Poi mi riposo, fumo una sigaretta. In casa non c'è nessuno, allora apro un sito porno e mi masturbo. E Simone? Chi se ne frega di Simone!

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